Il mistico rapimento del Sonatore di Basso
Una breve intensa conversazione per conoscere meglio “Il Sonatore di Basso”, nuovo progetto multidisciplinare in occasione dei cinquanta anni di militanza sonora del sempre prolifico Gianni Maroccolo
foto Marco Olivotto
Hai da credere in te stesso come regola di agire. La coscienza parla sempre chiara e forte vuoi sentire? Hai da non aver paura per potere andare avanti: vince il debole sul forte. vince il tenero sul duro - Claudio Rocchi
Una lunga vita a contatto con i musicisti, porta in dono la capacità del discernimento che permette al cronista di capire, magari dopo anni e anni di interviste, recensioni, articoli vari, che un artista su cui molto si è lavorato e divulgato, non è umanamente ciò che vuole far credere e si corre ai ripari chiudendo il rapporto. Ora, tu penserai: ma dove vuole andare a parare il Salvadori? La colpa è tua o meglio, del nome che porta il tuo progetto: Il Sonatore di Basso. Ho conosciuto umani prede della superbia che al solo sentire questo vocabolo – suonatore - si irrigidivano e troncavano ogni relazione perché chiamati con un termine per loro inaccettabile. Gianni caro, ti so decisamente anima bella e parimenti so che con te questi stupidi parametri non trovano spazio e per questo ti chiedo: chi è il musicista che da cinquanta anni a questa parte ha deciso di rivestire il ruolo di Sonatore (senza la U) di Basso?
Non é avvenuto scientemente. Parafrasando Battiato (e mi perdoni), un rapimento mistico e sensuale mi ha incatenato. Già da piccolo la musica mi provocava forti emozioni che mi facevano viaggiare in una dimensione extrasensoriale, questi stati d’animo mi hanno spinto ad approfondire la conoscenza dell’ universo sonoro e musicale, una fortissima ed inspiegabile attrazione che ha smosso curiosità, desiderio di sapere, di scoprire, di vivere quelle emozioni e, perché no, di provare a mia volta a crearle. Tutto avveniva in modo inconsapevole e istintivo. Così mosso da passione mi ritrovai in mano prima una chitarra e poco dopo un basso elettrico. La sete di conoscenza ha creato il resto ovvero: un lungo percorso di studio, esperienze, ascolti, sperimentazioni di ogni genere e tipo in atto ancora oggi. Non ho mai desiderato diventare un musicista di professione né mi sarei immaginato che la mia più grande passione potesse trasformarsi nel più bello dei mestieri possibili. Raggiunsi la consapevolezza verso la metà degli anni ottanta, durante i primi concerti all’estero con i Litfiba. E’ accaduto senza che me rendessi conto ed eccomi ancora qui come allora con la stessa passione, la stessa curiosità e voglia di sperimentare. Solo guardando a ritroso ho compreso ciò che ho vissuto, perché durante questo lungo viaggio ho cercato di vivere intensamente il presente senza pormi troppe domande e senza avere aspettative. Ho anche capito che certe scelte si rivelarono naturalmente, a forza di scartare tutto ciò che non mi convinceva o che non riusciva a coinvolgermi. Il Sonatore si è manifestato nel momento in cui ho iniziato a capire ciò che avevo prodotto (in solitaria e in gruppo) in tutti questi anni, ciò che ero diventato e sono. Non ho scelto nessun ruolo, ma Il Sonatore trovo sia una definizione accettabile perché in fondo mi rappresenta abbastanza. Sono un Sognatore, non sono un gran bassista né un virtuoso dello strumento, mi piace sperimentare e utilizzo il basso (e altri strumenti) come sorgente sonora e generatore di note. Insomma, un bassista sui generis molto poco ortodosso.
Mi sono sempre chiesto cosa succede quando le vibrazioni delle quattro corde iniziano a riverberare trasportandoti subito, probabilmente, in una dimensione altra nella quale la scelta è quale cammino intraprendere. Per farlo esistono due scelte essenziali: l’acquisizione della tecnica e la capacità di piegarla all’immaginazione che porta alla visione. Come agisce Gianni Maroccolo, come riesce a far convivere queste due narrazioni apparentemente così lontane ma assolutamente dipendenti l’una dall’altra.
Qualcuno disse: impara l’ arte e mettila da parte. Credo sia fondamentale acquisire nozioni tecniche specifiche così come anche studiare musica a 360°. La conoscenza ti rende libero di scegliere ma con la consapevolezza di sapere cosa stai facendo e perché. La conoscenza poi ti da la grande possibilità di poter dialogare (musicalmente e non) con tutti. Partendo da un linguaggio comune poi diventa semplice andare oltre e sperimentare in ogni direzione. Stesso discorso vale per il suono: la musica altro non è che un insieme di suoni spesso generati dalla vita del pianeta o dai vari strumenti musicali. Lo studio del suono ti apre orizzonti infiniti; secondo me sarebbe bello se prima di approcciarsi alla musica e/o ad uno strumento, imparassimo a conoscere il suono. Nel tempo ho imparato ad essere “formale” ma lasciando sempre libero l’ istinto di prendere il sopravvento e di seguirlo in qualsiasi direzione decida di volare. Che si tratti della mia versione de La Symphonie Monoton di Klein realizzata con 14 linee di basso distorti, o del giro di basso di Forma e sostanza dei Csi, o di Night and storms cantata da Franco Battiato in Acau, dove tutta l’ armonia é ottenuta da un tappeto di 18 bassi monofonici alcuni dei quali stretchati o in reverse, il sonatore di basso é lo stesso così come lo strumento, ciò che cambia è il linguaggio e la gestione emozionale del sottile equilibrio che sta tra il noto e l’ ignoto.
foto Francesco Ballestrazzi
Torniamo sulla terra e passiamo alla spiegazione del progetto ISDB decisamente diversificato, oserei dire multi disciplinare come impostazione. Cosa ti ha spinto ad avventurarti in questo nuovo viaggio e cosa speri possa creare attorno a sé.
Potrà apparirti strano, ma non posseggo quasi nessuno dei miei dischi, pochissime foto, nessun provino o filmato. Per fortuna c’é il web che all’ occorrenza mi viene in aiuto. Nonostante ciò mi ha sempre affascinato l’ idea di un mega archivio dove catalogare tutta la mia produzione; da questo desiderio ad esempio nacque a Giuseppe Pionca e a Libri Aparte l’ idea di realizzare Il Maroccolario, un volume quasi enciclopedico che comprende dati, notizie, informazioni dettagliate su ogni cosa da me prodotta e pubblicata fino al 2023. Proprio mentre portavamo in giro Il Maroccolario parlai con Andrea Salvi di Libri Aparte, delle numerose richieste di partiture delle mie linee di basso che ricevevo da anni, lui senza battere ciglio mi disse: se e quando deciderai di farlo te lo pubblica la mia casa editrice. L’ occasione si é manifestata qualche mese dopo quando girovagando su youtube, tra i video consigliati ne vedo uno dal titolo un pò strano: perché quasi tutti sbagliano: “La preda” con una mia foto. Vado sul suo canale e scopro che da qualche tempo Mur Rouge pubblica dei video tutorial ben fatti e molto rigorosi dove spiega i miei giri di basso. Rimango basito, ci conosciamo e gli propongo subito di collaborare con me e Libri Aparte alla pubblicazione di un libro di spartiti e tablature delle mie linee di basso.
Ed eccoci qui. L’ idea iniziale era di pubblicare una trentina di partiture che poi pian piano si è trasformata in un librone che conterrà 120 partiture e tablature dei mie giri di basso e anche le partiture integrali di alcuni pezzi tratti da vdb23/Nulla é andato perso e A.C.A.U. Poi si é aggiunto un ulteriore libro di memorie dove spiego come sono nati alcuni pezzi e una serie di racconti brevi e riflessioni. Ma ci saranno anche delle bellissime illustrazioni di Lionello Nardon, stampe, un cofanetto speciale, un cd digitale con alcuni miei esperimenti inediti. Questo accade quando un visionario incontra altri visionari eccessivi e passionali come me. Personalmente non mi aspetto molto, Libri Aparte, Mur Rouge, Lionello Nardon e Giuseppe Pionca, mi hanno fatto un dono inestimabile regalandomi le pubblicazioni de Il Sonatore e de il Maroccolario. Un documento d’arte che resterà nel tempo a testimonianza del mio piccolo passaggio in questa vita. E già questo mi onora e mi riempie di gioia, e di riconoscenza sia nei confronti dei miei solidali che di tutti coloro che stanno partecipando alla campagna di crowdfunding. Il supporto dei raisers al progetto ci aiuterà a coprire una parte dei costi di produzione e quindi di realizzare dei manufatti preziosi.
ISDB on tour: finalmente vedremo e ascolteremo Marok sul palco in compagnia del suo strumento, cosa a mio ricordo mai prima successa. Parlacene.
Non sarà un vero e proprio tour, ma una serie di incontri da organizzarsi a seconda dei casi, degli spazi, della creatività degli organizzatori, dove creeremo delle serate ad hoc, le definirei delle presentazioni musicali del progetto, e credo che ognuna di queste serate sarà diversa dalle altre. Abbiamo voluto inserire queste serate tra le ricompense del crowdfunding proprio per progettarle assieme a chi deciderà di fare la donazione. Non c’è insomma un format preciso, ma l’ intenzione di vivere queste presentazioni in modo informale e senza “copione”. Anche per me sarà un’ esperienza nuova e soprattutto di avvicinamento a quello che probabilmente sarà il mio nuovo esperimento ovvero: un concerto per solo basso. Ma di questo se ne parlerà più avanti.
illustrazione di Lionello Nardon
Gianni, cinquant’anni non sono pochi, ce la farai per almeno altri cinquanta? Dimmi di si.
Vedremo cosa verrà fuori dalla prossima reincarnazione che, lo so, mi toccherà di sicuro. Da qui ad allora farò del mio meglio.
Grazie di cuore Mirco.
Sempre un gran piacere, grazie a te Gianni.
Bella persona il Marok ♥️